Extraterrestre, non venire adesso!
Le riflessioni su coronavirus e pandemia continuano
Infection Control · 30 agosto, 2021
AAVV
vedi sotto
Io le notizie le guardo; mattina: almeno 3 notiziari (risveglio lento) e sera: almeno 1 telegiornale (vedi: varie). Questa estate, stando alle news, è molto diversa da quella dello scorso anno, quando avevamo patito un lockdown di quasi tre mesi, aspettando il picco dell'epidemia per poi contemplare speranzosi la discesa della curva, il calo dei contagi, la diminuzione dei ricoveri e dei decessi, dopo scene orribili di bare traslate da una fila di camion o, in altri Paesi, di fosse comuni di medievale memoria.
L'anno scorso arrivò il sole, il caldo, il clima secco, e sciamammo fuori quasi senza virus all'intorno, e andammo al mare e riprendemmo tutte le abitudini estive, compresa quella di lavorare se non si è in ferie; i prudenti furono prudenti, gli esasperati fecero festa, coloro che erano stati colpiti, di persona o negli affetti più cari, cercarono di rialzare la testa, e infine molti, troppi, pensarono che il peggio era passato. Per qualche settimana, subito dopo la “liberazione”, regnò un clima di euforica fratellanza, se andavi al mercato ti facevano lo sconto, si parlava a voce alta, a testa alta, il sacrificio pareva seguito dall'oblazione: che sollievo! Anche i più sdubbiati ebbero la sensazione che si fosse ringiovaniti nello spirito comunitario, decenni di trito egoismo consumista parvero risucchiati via da una tempesta temporale che unendo tutti aveva risvegliato il germoglio della solidarietà.
Quest'anno, invece, il sole non c'è.
Almeno, non quel sole che nuoce al virus. La circolazione del virus è diminuita grazie al vaccino. Punto. Se qualcuno sente citare la stagionalità per favore me lo faccia sapere, il mio indirizzo e-mail è in fondo alla bibliografia. Non c'è neanche il sole del calore umano: lo abbiamo perso nelle successive ondate epidemiche. Vaccino per tutti, se non ti fai il vaccino pensi solo a te stesso, non hai senso del viver civile, col vaccino puoi andare dovunque o quasi, vaccinati (imperativo) e tutto quello che facevi PRIMA potrai farlo anche ORA. Lascia perdere se prima eri stanco e annoiato: hai potuto ben vedere che si può stare molto peggio, quindi cerca di riconquistare il livello precedente del gioco, e sii felice che non sei arrivato al game over.
Peccato, peccato, che ci sono le varianti. Ohibò, il giochino, anche lui, è stato impestato da un virus! I vaccinati si contagiano con le varianti e le possono diffondere, ma allora il green pass é per me che vado in vacanza o è un pass per la nuova variante, che possa circolare senza ostacoli?
E mi tocca sentire (ascolto troppi notiziari, sì) che se si diffonde la variante é colpa mia che non ho ancora fatto il vaccino. Però questa variante attualmente in voga (tranquilli, poi ne arriva un'altra) non si è originata qui, ma in un Paese lontano lontano. Il nome non si dice, non si dice più, anzi si cambia il nome delle varianti, è poco carino infatti che abbiano il nome del Paese da cui sono emerse, mettiamo loro una letterina greca. Se poi la Grecia facesse obiezioni, si cercherà nell'esperanto qualche definizione inoffensiva per tutti. La variante, insomma, qui ci è ARRIVATA. Vogliamo forse considerare ancora una volta che abbiamo annullato le distanze, che siamo nel villaggio globale?
Ma questo villaggio non è uniforme, ci sono i quartieri ricchi e i quartieri poveri, e le varianti tendono a scaturire da questi ultimi o anche dai primi se mal gestiti. Se la malattia è globale, non dovrebbero esserlo anche la cura e la prevenzione? Abbiamo instituito un organismo sovranazionale, diciamo mondiale, che coordini le azioni contro la pandemia? Abbiamo calcolato come interromperne la diffusione a livello planetario? Abbiamo fatto un G-tutti per metterci d'accordo e distribuire le risorse? O pensiamo che io mi faccia un vaccino ogni 6 mesi, mentre il mio omologo agli antipodi non ne vedrà uno per i prossimi 10 anni? Ma poi, va detto che devo farmi sempre lo stesso, mentre il virus muta, ed è come se vaccinassi mio nonno per l'influenza di 3 anni fa. E ancora, pensiamo che inoculare materiale genetico instabile (e qui mi riferisco ovviamente ai vaccini più blasonati, quelli ad mRNA) ripetutamente nelle nuove generazioni sia una strategia vincente o sia Il Più Grande Esperimento Mai Eseguito (1)?
Qualcuno rammenta il DDT, panacea di molti mali? Non se ne parla più, ma è ancora con noi, nel latte materno umano e anche nei pinguini (prego cercare in rete, così non devo scegliere una fonte che possa sembrare partigiana) e non c'entra con il vaccino o il virus, ma concerne la cieca fiducia o, in parole più adatte, la presunzione umana di adoperare qualcosa che si definisce efficace e sicuro solo perché lo abbiamo inventato noi. Senza valutare le ricadute prima dell'impiego su vasta scala. In questi casi, su scala totale.
I vaccini impiegati sono davvero vantaggiosi, in termini di costo-beneficio (2)?
Penso che un buon vaccino per questo virus avrebbe dovuto evocare immunità mucosale, in modo da creare una barriera alla porta d'entrata e impedire così anche il contagio. Ricordiamoci anche i vaccini anti-polio.
Ma questo virus è arrivato in un'epoca di estrema confusione, scarsi valori, grandi interessi di pochi e disparità di opportunità per la maggior parte degli esseri umani (vedi: varie).
Peggio del virus è l'ipocrisia eletta a cultura: basta cambiare una definizione, chiamare una cosa con un altro nome perché miracolosamente diventi un'altra cosa. Qualcuno potrebbe obiettare che questo non c'entra con un problema sanitario, ma anticipo l'obiezione perché il problema fondamentale in realtà è proprio questo a mio modesto avviso: cambiare i termini e distorcere i fatti. Vi racconterò un aneddoto che mi pare grazioso.
C'era una volta un grande ospedale che ambiva a diventare ancora più grande. Grande in tutti i sensi, non certo solo per dimensioni. In questo grande ospedale, che sorgeva in una vasta area gradevolmente inframmezzata da zone tenute a parco e giardino, venne ravvisato un potenziale problema sanitario: giravano un sacco di gatti, che talvolta passeggiavano anche dentro i reparti, ignari della delicatezza dei degenti. Queste eleganti creature di una specie superiore, che ci hanno eletto benignamente a loro animali domestici, avevano evidentemente ritenuto di dover iniziare un esperimento di pet therapy ante litteram, ma non furono comprese. Si cercò invece di scacciare, deportare, allontanare i gatti in ogni modo e maniera. Ohimè, invano. Sembravano riprodursi per scissione come i batteri, dal giorno alla notte ne comparivano altri di colore diverso... Il problema pareva irrisolvibile, ma un bel giorno comparvero all'ingresso del grande ospedale alcuni cartelli, poco appariscenti ma ben costruiti e protetti da schermi di plexiglas, ad altezza visibile anche ai diversamente ambulanti, che avvisavano: “Colonia Felina Libera”. Recitavano, in breve, che i gatti erano noti, visitati e accuditi da personale specializzato, avevano i loro ricoveri (furono costruiti precipitosamente dopo l'affissione dei cartelli e non ci ho mai visto dentro un singolo gatto) dove mangiare bere e riposare. Non era più un ospedale infestato da gatti (ma: lo era forse mai stato?), ora era un'area accogliente con felini sorvegliati.
L'operazione fu geniale, niente da dire, si potrebbe solo notare sogghignando che la parola gatto era diventata talmente allergenica, a guerra perduta, da dover essere sostituita negli avvisi dalla parola felini, sebbene leoni, tigri, leopardi, puma, pantere, ocellotti e altre splendide bestiole non facessero parte della popolazione adottata: macché, c'erano gatti e solo gatti. Tanti.
E' di questi giorni la sostituzione di “prescrizione” con “improcedibilità”, e sebbene riguardi proprio l'argomento dell'elusione, del camuffamento, in una parola: del falso, dato che viene adoperata in merito alla giustizia, basterà citarla ad esempio e non commentarla oltre.
E quindi, Caro Extraterrestre, anche se ti aspetto e ti sogno da quando ero fanciulla, ma non atterrare adesso, per favore. Allora non avevo sviluppato il senso di appartenenza alla mia specie, e il desiderio di conoscerti, e magari di essere portata un po' a spasso sulla tua astronave, era del tutto personale.
Ora purtroppo ne so di più, mi sento parte dell'umanità, e mi vergogno.
Dal terzo pianeta del Sistema Solare, XVIII VII MMXXI.
Bibliografia, riferimenti e commenti sparsi:
- Seneff, S.; Nigh, G. Worse than the disease? Reviewing some possible unintended consequences of the mRNA vaccines against COVID-19. Int. J. Vaccine Theory Pract. Res. 2021, 2, 38–79.
- Walach et al. The Safety of COVID-19 Vaccinations-We Should Rethink the Policy. Vaccines 2021, 9, 693
e 2bis. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34232371/ (non commento)
Varie:
https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/07/08/covid-vaccini-immunita-gregge-nel-mondo#12
https://www.ilmeteo.it/notizie/covid-dalla-cina-arriva-zhifei-il-vaccino-che-blocca-tutte-le-varianti-del-coronavirus-i-dettagli-075827 questo dice delle cose incomprensibili! Da citare come esempio di disinformazione e di distorsione (il meteo???)
https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Le-notizie-dal-mondo-la-rassegna-stampa-internazionale-de94146f-4b0b-484c-82e3-2831531b9d12.html tanto covid e la Corea (e chi ne parla, della Corea?)
https://www.repubblica.it/esteri/2021/06/23/news/israele_e_la_variante_delta_nel_paese_con_piu_vaccinati_al_mondo_tornano_contagi_e_mascherine-307365859/ giusto il titolo: ma allora che ci vacciniamo a fare?
http://www.9colonne.it/318344/oltre-190-milioni-br-di-casi-nel-mondo#.YPWrPi1abjA e nel resto dell'Africa? Tutti bene?
https://tg24.sky.it/mondo/2021/04/15/contagi-covid-mondo#22
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