Costruire un sistema sanitario resiliente: l'importanza di misurare
Infection Control · 20 maggio, 2022
Silvia Forni
Ricercatrice ARS Toscana
La giornata di oggi della settimana europea di salute pubblica è dedicata al tema Costruire un sistema sanitario resiliente e tra i vari aspetti viene segnalata l’importanza di disporre di dati. Già la pandemia da nuovo coronavirus ci ha messo davanti alla rilevanza di disporre di misure attendibili e aggiornate utili a monitorarne l’evoluzione. Tali dati si sono resi indispensabili affinché la politica potesse prendere decisioni anche con importanti ricadute nella vita quotidiana di tutti noi.
Allora perché disporre di misure?
Dare una dimensione ai problemi di sanità pubblica. È fondamentale disporre di dati utili a individuare problemi e quantificarli anche al fine di sostenere davanti alla politica e all’opinione pubblica la necessità di interventi. Avere dati utili a rispondere a domande quali “quante sono le infezioni correlate all’assistenza nei nostri ospedali” oppure “quanto sono diffusi batteri resistenti agli antibiotici” è fondamentale per sostenere l’opportunità di azioni e iniziative utili al loro contrasto.
Monitorare nel tempo incidenza e letalità. Questo è un passaggio essenziale per valutare nel tempo eventuali interventi messi in atto e prendere decisioni circa la loro prosecuzione. Anche in questo contesto la recente storia dell’epidemia da Coronavirus ha portato all’attenzione di tutti come disporre di informazioni circa l’evoluzione di contagiosità e letalità di questa condizione sia stato fondamentale per rivedere le misure di contrasto messe in atto.
Identificare in modo precoce nuove criticità. Identificare precocemente nuovi outbreak infettivi e nuovi patogeni diventa il primo passo utile a circoscrivere un problema nel tempo e nello spazio.
In Italia esistono sistemi di sorveglianza delle malattie infettive gestiti dal Ministero della Salute e normati con circolari ministeriali e affidate al Sistema informativo delle malattie infettive (Simi) che si basa su segnalazioni dei medici. A queste si aggiungono sistemi di sorveglianza speciali tra cui quello per la sorveglianza dell’antibiotico-resistenza gestito dall’Iss.
A livello europeo l’European Center for Disease Prevention and Control (Ecdc) coordina un network di sorveglianze tra cui alcune dedicate a temi quali le infezioni correlate all’assistenza in ambito ospedaliero e in Rsa, l’antibiotico-resistenza e il consumo di antibiotici.
Un esempio: la sorveglianza dell’antibiotico-resistenza
In Toscana la Rete di sorveglianza microbiologica e dell’antibiotico-resistenza (SMART) coordinata da ARS Toscana gestisce la raccolta e elaborazione dei dati relativi a antibiotico-resistenza dei patogeni isolati nei 13 laboratori pubblici della regione. Vengono considerati isolati da sangue e da urine e i dati sono resi pubblici in un portale online assieme a dati relativi al consumo di antibiotici nel territorio e in ospedale. Questi dati confluiscono nella sorveglianza nazionale Ar-Iss coordinata da Iss. Aifa inoltre pubblica in report annuale sul consumo di antibiotici.
Questi dati confluiscono poi nella sorveglianza europea messa in atto da Ecdc sui due temi specifici, ovvero antibiotico-resistenza e consumo di antibiotici.
Infine, dal 2015 il Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (Glass) gestito dall’Oms raccoglie i dati disponibili in varie nazioni al fine di predisporre un monitoraggio globale di queste problematiche.
I dati raccolti a livello locale consentono di mettere a disposizione informazioni in modo tempestivo e con un dettaglio geografico attento all’epidemiologia locale. Tali dati risultano quindi utili oltre che per fini epidemiologici anche per la definizione di programmi di stewardship antibiotica e diagnostica locale.
D’altro canto il passaggio a livello di monitoraggio nazionale o è fondamentale per dare una dimensione globale di un problema e spronare i decisori politici a mettere in campo risposte adeguate. Un requisito fondamentale per poter mettere assieme informazioni raccolte localmente in contesti differenti e lontani tra loro in modo che siano comparabili è la condivisione di standard, metodi e definizioni. In questo contesto le iniziative di entri quali Iss, Ecdc e Oms sono fondamentali per garantire un’uniformità e comparabilità dei dati raccolti.
Concludendo, i dati sono essenziali per dare una dimensione a problemi di sanità pubblica, stimolare azioni e individuare tempestivamente criticità. Le sorveglianze a livello nazionale e sovra-nazionale consentono di mettere in luce la rilevanza di questi problemi e stimolare l’adozione di politiche di contrasto. Disporre di dati tempestivi e dettagliati a livello locale è fondamentale per mettere in campo azioni di contrasto a questo problemi e monitorarne gli effetti. Nuove sfide nell’ambito della sorveglianza riguardano il riuso di dati sanitari raccolti nella pratica clinica (real world data) integrando informazioni che vengono da fonti differenti come i dati correnti e informazioni raccolte in cartelle cliniche elettroniche.
Vai alla nostra segnalazione: 16-20 maggio 20202, settimana europea di salute pubblica: aumentare la consapevolezza, promuovere la collaborazione