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a cura di Agenzia regionale di sanità Toscana
Infection Control

HALT4, la Toscana partecipa alla sorveglianza europea sulle ICA e sull'uso della terapia antibiotica nelle strutture extra-ospedaliere

Infection Control · 24 luglio, 2024
Francesca Collini

Ricercatrice ARS Toscana

Francesca Ierardi

Ricercatrice ARS Toscana


Autori:

  • Francesca Collini - ARS Toscana
  • Francesca Ierardi - ARS Toscana

Nel dicembre 2008, l’European Center for Desease Prevention and Control (ECDC) ha iniziato la sorveglianza sulle Infezioni correlate all’assistenza (ICA) e sull’utilizzo di antibiotici nelle strutture di assistenza socio-sanitaria extraospedaliera europee nel contesto del  progetto HALT (Healthcare-associated infections in long-term care facilities). HALT utilizza variabili provenienti dal sotto-progetto Sorveglianza Europea sul Consumo di Antibiotici nelle Nursing Homes (European Surveillance of Antimicrobial Consumption ESAC-NH) all’interno di un protocollo per studi di prevalenza puntuale (PPS) nelle strutture di assistenza socio-sanitaria extraospedaliera, creando così una metodologia integrata a livello europeo.


In questo video, Francesca Collini introduce il progetto HALT


Da maggio a settembre 2010 un primo PPS condotto nelle strutture europee (progetto HALT, 2010) ha consentito la raccolta di dati provenienti da 722 strutture, distribuite in 25 diverse nazioni europee. Da tale studio è emersa una prevalenza di residenti (pazienti in degenza 24/24h in una delle strutture partecipanti) con almeno una ICA del 2,4%. La prevalenza grezza di residenti che hanno ricevuto almeno un antibiotico era del 4,3%. Da aprile a maggio 2013 un secondo PPS (progetto HALT-2, 2013) ha permesso la raccolta di dati provenienti da 1.181 strutture situate in 17 differenti stati europei. Dal progetto HALT-2 è emersa una prevalenza di residenti con almeno una ICA del 3,4%, e una prevalenza di residenti in trattamento con almeno un antibiotico del 4,4%. Inoltre, il progetto ha previsto anche uno studio di validazione. A maggio 2015 l’ECDC ha lanciato un terzo progetto sulle ICA e sull’utilizzo di antibiotici nelle strutture (HALT-3, 2016-2017).

In Italia la raccolta dati per lo studio HALT-3 è stata effettuata nel periodo aprile-giugno 2017. Sono state arruolate 418 strutture da 14 regioni italiane, per un totale di 24.132 residenti inclusi nello studio. Il giorno dello studio, il 3,9% presentava almeno una ICA e 1.022 residenti erano in trattamento con almeno un antibiotico, determinando una prevalenza pari al 4,2%. Per la Toscana, il progetto HALT-3 è stato coordinato dall’Agenzia Regionale di Santà (ARS).

La Toscana, con l’arruolamento di 35 strutture, presentava una prevalenza del tutto sovrapponibile a quella italiana mentre l’uso di antibiotici era inferiore (4,2 vs 3,7%).

Tuttavia in Toscana, solo il 17,6% dei casi prevalenti veniva sottoposto a esami microbiologici e ciò influiva negativamente sulla possibilità di impostare una terapia antibiotica mirata contro il germe responsabile dell’infezione.

Nel 24% delle strutture esisteva un programma di sorveglianza delle infezioni con personale medico e/o infermieristico specificamente dedicato e formato sul tema.

I protocolli sull’igiene delle mani erano presenti in tutte le strutture, ma in meno della metà era prevista una regolare organizzazione dell’attività e verifica dell’adesione alla pratica. I protocolli per il controllo della trasmissione di organismi multiresistenti (Multi Drug Resistant Organisms - MDRO) erano definiti nel 49% delle RSA.

Le terapie antibiotiche eseguite a fini di profilassi risultavano ancora troppo elevate e, nel 75% di tali prescrizioni, lo scopo era quello di prevenire infezioni delle vie urinarie. Questo dato ha implicato, in questi anni, una riflessione e una revisione dei protocolli di trattamento in uso al fine di migliorare l’appropriatezza nell’utilizzo degli antibiotici e il contrasto allo sviluppo e alla diffusione di germi antibiotico-resistenti.


Nel 2024 ha preso avvio la quarta edizione del progetto europeo (HALT-4, 2024) che, come per gli anni precedenti, ha previsto il coinvolgimento dei referenti delle Regioni in un evento formativo.

A livello toscano, il progetto è partito inviando una lettera a firma congiunta dell’Agenzia regionale di sanità, in qualità di referente regionale del progetto, e del settore Integrazione socio-sanitaria della Direzione sanità, welfare e coesione sociale di Regione Toscana, che ha informato e invitato i direttori delle strutture extraospedaliere ad aderire alla sorveglianza PPS.

Successivamente sono stati informati i direttori delle Zone-distretto e i referenti AID delle tre aziende sanitarie territoriali, perché a loro volta sensibilizzassero le strutture socio-sanitarie alla partecipazione. Il passo successivo è stato l’arruolamento delle strutture, invitandole a una manifestazione d’interesse e alla quale hanno aderito circa 160 strutture.

È stata quindi organizzata una formazione specifica per il personale  medico e infermieristico che si occuperà della rilevazione e dell’immissione dei dati nella piattaforma predisposta, per tutto il Paese, dall’Università di Torino. La formazione è stata organizzata in tre edizioni (17 giugno, 2 e 22 luglio), per far partecipare il maggior numero di strutture possibile.

I contenuti degli eventi formativi hanno riguardato gli obiettivi, i metodi e gli strumenti per effettuare la rilevazione PPS. Per supportare le strutture durante la rilevazione è stato previsto l’ausilio e il tutoraggio di due medici in formazione specialistica dell’Università degli studi di Firenze (Dipartimento di Scienze della salute – Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva).

Per la Toscana la chiusura della rilevazione sarà il 31 luglio mentre una restituzione dei dati preliminari è prevista per il prossimo autunno. Successivamente sarà possibile confrontare i dati a livello nazionale e europeo. 


 Per approfondire:

 

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