Azitromicina, l'AIFA ne scoraggia l'uso per il trattamento del Covid-19
Antibiotico resistenza · 19 gennaio, 2022
Nel comunicato stampa n. 682 del 13 gennaio 2022 l'AIFA - sollecitata da Federfarma ad intervenire in merito alle notizie, divulgate dalla stampa, sulla carenza dell’antibiotico azitromicina anche a seguito del suo presunto utilizzo eccessivo e improprio per il trattamento del COVID-19 - precisa che l’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di COVID-19.
La letteratura internazionale ha infatti dimostrato che non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto sull'evoluzione di COVID-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità. L’uso indiscriminato dell’azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici.
Nella nota AIFA si sottolinea quindi che gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l’influenza stagionale.